Toponimi del territorio di Villacidro
Ricerca a cura di Cosimo Frigau
Questo piccolo dizionario dei toponimi esistenti nel territorio villacidrese e dintorni, è stato fatto col solo scopo di divulgare e tramandare ai posteri i nomi dei luoghi, individuare nelle carte la posizione degli stessi e invogliare chi è preparato meglio di me, e ce ne sono parecchi, ad approfondire la ricerca perché col tempo non cadano in oblio.
A ogni topònimo è affiancato, tra parentesi tonde il significato italiano (a volte presunto) e tra parentesi quadre la pronuncia sarda locale. Per la maggior parte anche la fonte da cui si è preso l’informazione o l’interpretazione.
Non si ha la pretesa di aver fatto un lavoro preciso e perfetto, per cui se chi legge scoprisse delle imperfezioni o informazioni non corrette è pregato comunicarlo per la correzione all’indirizzo di posta elettronica: frigau.cosimo@tiscali.it
Nomenclatura dei termini ricorrenti nelle carte col loro significato
Arcu - valico, passo: tratto incavato in una catena montuosa; punto alto di un monte che offre la possibilità di passare dall’altra parte.
Arroca - roccia isolata, emergente e in posizione dominante.
Arròja, roja - valle umida, acquitrinosa e molto ampia; canale; guado; sorgente, torrentello.
Bacu - valle, gola di montagna, forra, dirupo, sella tra due monti. Sum a-ku: luogo occupato, breccia B12.
Badu, bau - guado.
Bega, ega - vallata fertile; canale, avvallamento tra due colline; valle acquitrinosa. Arb beqa parte valliva (di un fiume); ebr bakah canalone infossato B64 pag 214.
Bena, ena - vena d’acqua, sorgente. Acc (w)enu fonte, enu sorgente B64 pag 229.
Benatzu - terreno acquitrinoso, polla d’acqua, sorgente. Anche enatzu.
Bruncu - prominenza, spuntone o sporgenza rocciosa, cima. Sum bur un ku luogo alto per il culto B64 pag 246.
Campanili - rupe sui 50 m d’altezza; guglia.
Campu - terreno pianeggiante libero da piante e arbusti.
Canali - canale naturale o piccola valle in genere stretta e lunga.
Cantina - locale dove si custodivano le provviste dei boscaioli. -> dispensa
Carropu - laghetto scavato dal fiume; fosso.
Cea - tratto piano, umido e fértile, spesso alla base di rilievi e pendii dilavati
Coa - imbocco di una valle o di un terreno, parte finale, estremità
Codhu - colle: emergenza collinare debolmente elevata rispetto alla zona circostante; poggio: bassa collina, piccola altura.
Coili - ovile, riparo per gli animali e per l’uomo.
Conca - colle o altura; sommità rocciosa, in genere la parte più alta di un rilievo
Concali - roccia elevata e dominante; eminenza, guglia.
Corona - colle con rocce in circolo o eminenza rocciosa.
Corti - recinto per bestiame o grande appezzamento di terreno con coltivi, vigneti, pascoli, bestiame, casa padronale, stalle e locali per i servi.
Nell’economia agraria dell’alto Medioevo la c. (curtis) era il complesso del fondo dominante e dei fondi annessi, coltivati da servi o da liberi o da semiliberi, che costituivano nel loro insieme quell’unità economica e quell’entità giuridica che si dice «sistema curtense».Dizionario di storia Treccani
Costa - versante o pendio di montagna, ripido e spesso sassoso.
Costera - terreno in declivio, ripido e poco agibile.
Cùcuru - collina, colle o rilievo elevato, cima; la collina ha piedi, fianco e sommità.
Dispensa - locale per le provviste dei boscaioli, taglialegna o carbonai. -> cantina
Forru - fornace: in genere per la preparazione della calce.
Fossa - scavo minerario all’aperto.
Fronti - versante.
Fundali - terreno piano infossato e umido
Genna - valico, passo, varco: indica il punto ove passa una strada, una mulattiera o un sentiero, o in senso più vasto anche una zona che permetta l’accesso a un territorio o monte. Sum geen, monte.
Gibba - colle, piccola collina, acquitrino, stagno; ebr gib’a, gobba.
Gora - canale naturale: solco erosivo su pendii rocciosi; cunetta, scolo.
Guàrdia - posto di controllo o luogo di vedetta.
Gùturu - gola: viòttolo stretto e incassato; stretta valle dai fianchi ripidi.
Isca - terreno alluvionale umido e fértile limitrofo a un corso d’acqua.
Mitza - sorgente.
Monti - monte: rilievo naturale che supera i 500 metri; montagna: monte assai elevato; la montagna ha piede, falda, versante e sommità: piede del monte = base; sommità = cima, vetta.
Pala - pendio o versante montano, costone, spalla di un rilievo.
Piscina - pozza d’acqua, laghetto naturale.
Pranedha - pianoro roccioso; altipiano non molto esteso né elevato.
Pranu - terreno o rilievo pianeggiante, altipiano.
Punta - vetta, cima.
Riu, arriu - ruscello: pìccolo corso d’acqua; torrente spesso asciutto.
Ròja - zona acquitrinosa, luogo umido; sorgente, polla d’acqua.
Scala - strada o sentiero montano ripido e scosceso.
Schina - dorso, schiena: estremità alta di un monte.
Sedha - sella di monte, minuscolo pianoro in sommità di un’altura, dosso.
Serra - crinale di monte frastagliato come i denti della sega.
Strintu - strettoia.
Struvina - terreno incolto cespugliato.
Tellura - terreno con strato superficiale ricoperto da pietre piatte.
Trempa - costone, declivio di monte.
Tupa - selva; macchia fitta; boscaglia.
Tuvu - macchia, prunaio; cavità, anfratto, vuoto, tomba; luogo scavato o ricco di tombe; tronco cavo; calcare marnoso.
Tzeppara - pianura sassosa.
Tzirva - acquitrino.
Abbreviazioni
acc accadico
antr antroponimo
APSBV archivio parrocchia Santa Barbara Villacidro
arb arabo
ASCa Archivio di Stato Cagliari
brb barbaricino
cct carte catastali territorio di Villacidro
cLM carte La Marmora
cmp campidanese
cnf confine
ctr carta tecnica regionale - 1968 e 1979
cts catastale
dgt digitale
dizAC dizionario Angius Casalis
ebr ebraico
EF Ente Foreste
egz egiziano
gal gallurese
igm istituto geografico militare (carte)
ing ingegner
lat latino
loc località
log logudorese
m metri, per l’altezza dei rilievi
mDC mappe De Candia Carlo - 1843
nic topònimo non in carta
nrs nuorese
nur nuragico
pag pagina
Prv Planimetria rete viaria comunale
PVD processo verbale delimitazione
PVDT VL processo verbale delimitazione del territorio Villacidro – 1842
reg regione, località
sec secolo
SGP Sardegna geo portale www
srd sardo (lingua)
sum sumero
voc vocabolario
vrb verbo
ugt ugaritico
Ute ufficio tecnico erariale (cartografia storica)
L’àpice riporta alle note e indica la fonte o la persona da cui si è attinto. La freccia -> specifica che il topònimo si trova inserito nella voce che la segue.
La doppia “d” cacuminale si trova scritta col digramma “dh”. Esempio cuadhu cavallo, cambedha stinco, grutedha piccola grotta, pudha gallina ecc. Questo per distinguerla dal diverso suono delle altre parole con la “d” doppia come adduai bruciar le stoppie, addopiai suonar le campane, addiciau malandato ecc.
Il suono sordo o muto della “z” diventa “tz” come negli esempi seguenti: atza (filo del coltello, prepotenza), putzu (pozzo), satzai (ingozzarsi), satitzu (salsiccia) ecc.
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